La sensibilità femminile

La società muta, e lo fa molto rapidamente. Lo si vede in tante piccole cose: il modo in cui io ho vissuto la mia giovinezza, i miei vent’anni e via dicendo… ora sono vissuti molto diversamente. Ne ho avuto un assaggio anche nel linguaggio usato: ci sono termini di cui non conosco il significato, principalmente di origine inglese, usato da ragazzi che sanno il significato (o meglio, un significato) di quel termine, e magari non sanno spiccicare tre parole in croce di inglese.

Se il linguaggio muta velocemente, mutano anche i costumi: un tempo si prendevano iniziative per conoscere le donne, ora siamo tutti un pò più leoni da tastiera e usiamo le app, perchè è più facile abbordare una se non le parli, poi quando le devi parlare le salti addosso tanto il senso dell’incontro, per quanto non stabilito per legge, è quello.
E poi la musica, i vestiti… Però alcuni messaggi rimangono. Per esempio, nonostante il fallimento evidente del femminismo moderno, o forse proprio per quello, se guardiamo un film sentimentale i canovacci sono sempre simili: la ragazza (in genere strafiga) trova il ragazzo (in genere strafigo) supersensibile, che rivolta il mondo per lei, e lei alla fine si innamora e tutto finisce a cuoricini.

Se guardate “L’isola delle Rose” o “Tall Girl” entrambi hanno un ragazzo che ha passato tutta la vita a cercare di vivere con la ragazza che ama, mentre questa si creava la propria vita con persone dubbie. Poi alla fine, per far felici tutti gli spettatori, la ragazza capisce i propri errori e il finale, per nulla a sorpresa, vede la coppia sbocciare. Bello!
Queste storie piacciono molto alle ragazze… ma viste in TV. Se i maschietti sono un pò più terra terra, e anche quando ci mettono la testa nella propria scelta rimangono abbastanza coerenti col loro modo di operare, le ragazze si frustrano l’infanzia con film strappalacrime (son sicuro che se qualche ragazza commenterà, sarà l’eccezione, perchè ormai dipingersi “diverse” è la prassi… vorrei sapere questi film, come “Twilight” chi se li guarda se siete tutte diverse) e poi passano la vecchiaia a fare le giovani e le insensibili.

E nel passato? Oh beh, non era per nulla diverso. Teniamo presente che praticamente ovunque il mondo era più maschilista, al punto che a volte la ragazza non aveva proprio modo di mettere bocca alla propria scelta. Però, se avevi un animo sensibile, invece che essere il super figo del gruppo come saresti dovuto essere, eri quello che se lo beccava secco nel culo. Basta pensare a quanti maschietti esempio di sensibilità siano finiti a spaccarsi di seghe tutta la vita dietro una ragazza che, invece che strisciare nelle loro braccia come se fossero principi azzurri, non se li cagava nemmeno di striscio.

Esempi? Ma certo…
Partiamo dal top: Dante Alighieri. Padre della lingua italiana, massimo poeta mondiale, ha scritto la Divina Commedia, 100 canti divisi in 3 cantiche, 14.233 versi endecasillabi divisi in terzine incatenate. Dante era così in palla per Beatrice Portinari da renderla la sua guida in Paradiso, simbolo dell’amore che è l’unica cosa che ci può guidare al Cielo.
Cioè, un uomo scrive l’opera più bella della storia, un misto di poesia e epicità, ci dedica tutta una vita, ti rende protagonista immolandoti alla vita letteraria eterna e tu COME MINIMO devi ricambiarlo: non è forse questo il massimo che si può chiedere a un uomo?
E invece lei che fa? Si fa sbattere da un banchiere che forse nemmeno si ricordava il suo nome. Ora, è possibile che lei non sapesse di Dante, inoltre è morta giovane, e comunque potrebbe essere stato un matrimonio combinato, e qua e là… ma cazzo, DANTE ALIGHIERI!!!

Situazione simile quella di Giacomo Leopardi e Silvia, nome di fantasia di Teresa Fattorini, figlia del cocchiere di Leopardi. Anche lei mai la sganciò ad uno dei poeti più grandi della storia italiana. Anche lei morì giovane, a diciotto anni. Questo dovrebbe insegnarci che se diamo il massimo, la gente che amiamo muore giovane, quindi non fate un cazzo nella vostra vita!!!

Ancora poeti, ancora scrittori, ancora un’opera, il Canzoniere, composta di 366 componimenti: 317 sonetti, 29 canzoni, 9 sestine, 7 ballate e 4 madrigali. Scritto nel nome di Madonna Laura (che non è una bestemmia), era dedicato a Laura de Noves, o Madame de Sade, sposa di uno dei discendenti del Marchese de Sade. Insomma, non possiamo dire che un discendente di de Sade sia libertino come il suo avo, ma pur sempre Francesco Petrarca viene snobbato per questa persona. E quindi abbiamo capito che la sensibilità dello scrittore non paga.

Forse sono gli scrittori a essere sfigati. Un pò come gli informatici nel mondo moderno. E allora guardiamo il più grande musicista di sempre: Ludwig van Beethoven. Beh, una delle sue opere immortali (e non parlo di “Per Elisa” che è stata sì dedicata a una donna, ma che questa sia stata Therese Malfatti von Rohrenbach zu Dezza o Elisabeth Röckel, si tratterebbe solo di una dedica mossa dal rispetto) fu “sonata al chiaro di luna“. Bene, questa sua opera, tra le più grandi, è dedicata alla sua alunna di cui era innamorato, Giulietta Guicciardi. Secondo voi come finì? L’amore di Beethoven per Giulietta Guicciardi pare non sia stato ricambiato. Lei sposò un conte e si stabilì a Napoli per poi tornare a Vienna vent’anni dopo, incontrare nuovamente Beethoven e chiedergli in prestito 500 fiorini. Alla faccia di sto cazzo!

E poi Johann Wolfgang von Goethe, innamorata di Charlotte Buff. Ha sposato il suo buon amico Johann Christian Kestner, un collezionista d’arte distinto e un buon diplomatico. Ma anche il fumettista Charles Schulz, famoso per i Peanuts (Charlie Brown e compagnia), innamorato di Mae Johnson, che non solo gli diede il due di picche dopo 3 anni di appuntamenti quando lui le chiese di sposarlo, ma gli disse che era già promessa al suo rivale. Oppure il doppio fallimento di Ugo Foscolo con Isabella Teotochi Albrizzi e con Isabella Roncioni. Poi domandiamoci come mai uno scrive un’opera intitolata “Dei sepolcri“.

E chi sono invece i sex symbol moderni? I calciatori. Stessa sensibilità, stessa ricerca dell’arte e della bellezza, stesso gusto poetico.

Stay tuned!

Arte e sesso

Avevo già scritto un post simile probabilmente quasi 8 anni fa. Oggi gli dò una interpretazione diversa, ma i contenuti sono simili.
Il tema del sesso è una cosa che ci confonde molto: siccome piace, ci mette di fronte a debolezze e tocca la nostra sfera privata, ci imbarazza ma lo si sdogana facilmente, a qualcosa a cui quasi tutti aspirano, ma è stato demonizzato per secoli, e ancora lo è, dalle religioni, attira la nostra attenzione tantissimo, un pò come tutte le cose illegali.

Questo però non vuol dire che non ci possa essere una visione più elevata dello stesso: da sempre il corpo nudo è presente nell’arte, nella letteratura, nella poesia. Magari velato, ma riconoscibile.
E’ difficile separare il suo aspetto oggettivo, per cui saremmo estinti se non ci fosse il sesso, da quello soggettivo o della società. Questo porta la gente a ripudiare ogni discussione sul sesso che non sia prettamente tecnica per imbarazzo o perchè considerato volgare, mentre altri ne diventano ossessionati, con scherzi, manifestazioni, discussioni troppo esplicite.
Nudità, e sesso, sono anche in film, spot pubblicitari, programmi televisivi in prima serata o quanto altro.

Ma l’arte non deve essere incatenata in pregiudizi, deve solo toccare il nostro senso interpretativo, manifestare un concetto. E quindi il sesso, la nudità, è da raffigurata nell’arte.
Per dare un esempio, il famoso quadro di Courbet, l’origine del mondo:

Ancora, questo quadro è definito scandaloso. Raffigura una vagina, al naturale, (il movimento a cui fa parte è il realismo, infatti), era una opera commissionata, al tempo stesso uno studio per l’artista, ma la bravura sta sia nel fatto che l’occhio cada proprio sull’organo genitale, rafforzandolo con un contrasto elevato, sia che tale organo genitale sia decontestualizzato, sia come significato che come contesto storiografico: nulla rimanda a un periodo, a una fase storica, nè l’opera cerca di dare una tonalità libertina alla figura.
E’ solo un esempio, schietto ma significativo, che il sesso, e il nudo, possa essere arte. Ovvio che possa essere più velata, e rimanere artistica, come per esempio nello spot della Martini:

Qui non si vede quasi nulla, giusto un pò le curve verso il finale, ma la seduzione è tema centrale dello spot.Quindi ancora, non si vuole usare il sesso come incitazione banale, ma lo si usa come arte, come significato da interpretare. Non è un video libertino, pornografico, dubito che lo vedrete venti volte consecutive per eccitarvi (fate molto prima con gli stacchetti di Striscia la Notizia).

Una volta che si accetta che il sesso e l’arte possono coesistere, in maniera più evidente o più celata in base al senso artistico, si può rivisitare un’opera del fotografo e filmmaker Clayton Cubbit che, a partire dal 2012 (e ne parlai in un vecchio blog), creò questa serie di video artistici chiamati hysterical literature, che lui stesso definisce “ esplorano il femminismo, il dualismo corpo/mente, la ritrattistica della distrazione, e il contrasto tra cultura e sessualità“. Più in dettaglio “La serie esamina la battaglia tra la mente e il corpo. Esplora inoltre il contrasto culturale tra arte e sesso, in particolare come la gente reagisce ad un misto dei due, e la battaglia sulla sessualità femminile e il concetto della società di vergogna“.
Di cosa si tratta? Per ogni episodio una ragazza si presenta vestita come vuole e inizia a leggere un libro che vuole. Il tutto in uno scenario in bianco e nero. Ha inoltre un vibratore che viene azionato da una persona fuori inquadratura. La ragazza continua fino a che la distrazione non è tanta che la sovrasta.

https://youtu.be/tOnedEXISmM

La serie è composta da 12 episodi. Potete trovare qui la pagina con tutti e 12 gli episodi. Li chiamerei “canonici“, perchè sono quelli originali di Cubbit, ma la serie ebbe così tanto successo che altre persone la replicarono. In spagna Roser Amills con “El plaer de la lectura“: lo scopo nel suo caso è anche di ridare importanza all’orgasmo femminile, talvolta ritenuto “non necessario” però pur sempre liberatorio.

Ne uscì poi una versione di due autori bielorussi (in russo) di cui potete leggere qui, e chiamata “Литературный Оргазм” (Orgasmo letterario).

Ovviamente una volta scatenato il successo, non si potevano evitare i copycat: il gruppo femminile olandese ADAM ha fatto un video simile mentre cantano.

Si potrebbe continuare, ma ovviamente a questo punto si è perso un pò il valore artistico e si è guadagnata solo l’emulazione per fare visualizzazioni.
Stay tuned!

Il genio non esiste (e a volte e’ un idiota)

Sono anni che faccio parte della ciurmazza, il gruppo di fan di Barbascura X. Lo seguo almeno da quando usci’ il suo primo video sui panda, che per rispetto alla perfezione, vi embeddo qui sotto.

Uno dei video piu’ belli, sicuramente quello che me lo ha fatto scoprire e amare

L’ho quindi visto iniziare ad avere un cospicuo seguito, gli ho visto iniziare ad avere successo, aprire un secondo canale, un sito web, diventare un musico, un instagrammer (assieme al suo gatto Temu) e, dulcis in fundo, aprire un canale Twitch e diventare uno streamer.

Di cosa parla? Beh, di scienza, prevalentemente, ma non solo. Un tempo faceva riassuntazzi di primi episodi di telefilm, di film, di cose particolari. Poi faceva “diari di bordo“, qualcosa tipo vlog della sua vita (lui e’ un chimico col dottorato che ha vissuto in diversi paesi d’Europa, soprattutto Epinal). E’ divertente, fa un contenuto adatto a un pubblico vario, senza (troppe) parolacce, i suoi video li fa rivedere a esperti, prima di pubblicarli, cosi’ potete stare tranquilli che non dice minchiate. Insomma, sebbene magari non tutti i video siano magnifici (ok, ditemi chi fa tutti video magnifici), mi diverto molto a vedere quello che pubblica, e a mio avviso e’ il migliore content creator su Twitch, perche’ fa vere trasmissioni, con ospiti, con temi, con contenuti, non parla di gossip o della sua vita o di cose alla Grande Fratello.

A quanto pare a un certo punto e’ entrato in contatto con la Edizioni TLON e gli ha proposto un… lui l’ha chiamata “conferenza” a quanto pare, ma si trattava di fare uno spettacolo teatrale. Mise su questo spettacolo chiamato appunto “Il genio non esiste, e a volte e’ un idiota” in cui, da scienziato, si divertiva a descrivere come le grandi menti del passato non fossero in realta’ grandi menti (semmai de-menti). Da questo spettacolo e’ venuta fuori l’idea di scriverci un libro, che e’ il tema di questo post. Il libro si chiama “Il genio non esiste (e a volte e’ un idiota)” e lo potete trovare su Amazon per esempio. 289 pagine.

Parla di quattro geni, e alcuni altri che ruotavano intorno ad essi. Il primo e’ Democrito, che si e’ soliti definire il padre dell’atomo. Barby ci ricorda che in realta’ di suo nella teoria dell’atomo c’e’ poco, perche’ gia’ altri ne parlavano. Quello che Democrito ebbe di diverso fu di essere stato schifosamente ricco, di aver preso la sua parte di eredita’ e invece di investirla se la sia spesa in quello che Barby definisce un Erasmus, cioe’ un lungo viaggio a incontrare le piu’ grandi menti dell’epoca. Finito in poverta’, decise (per farla breve) di mettersi a leggere il libro che aveva scritto in piazza, a quei quattro ignorantelli dei suoi concittadini, e questo lo rese figo e famoso. Ovviamente della sua teoria dell’atomo oggi sappiamo non esserci nulla di vero, pero’ babbeh, per millenni ha guidato la ricerca scientifica.

Il secondo e’ Newton. Anche li’ Barby si sofferma sulle scoperte. Tipo, la scomposizione di un fascio di luce con un prisma, attribuita a Newton solo perche’ Cartesio prima e Hooke dopo fecero lo stesso errore (e Hooke aveva gia’ corretto Cartesio) di non lasciare abbastanza spazio al prisma per mostrare tutti i colori che proiettava. Oppure la legge di gravitazione universale, che pero’ era stata gia’ teorizzata da Seneca. Inoltre su di lui, Barby racconta anche un po’ di retroscena da “genio” tipo che era fissato con la teologia e col cercare di calcolare le dimensioni di opere bibliche da quanto scritto nella Bibbia, oppure che avesse teorie complottiste sul fatto che Dio avesse ispirato Noe’ sulla teoria eliocentrica, ma i poteri forti abbiano insabbiato tutto. Un intero paragrafo e’ dedicato al fatto che Newtone si cimentasse in alchimia… e assaggiasse materiali come il mercurio, respirasse i fumi di altri metalli pesanti e cose cosi’. Infatti ebbe molti problemi di salute legati all’intossicazione di metalli pesanti.

Su Darwin ne dice un mucchio. Era un coglione figlio di papa’: faceva parte di un club che mangiava animali esotici. Non era riuscito a completare gli studi in nessuna scuola dove andava e parti’ per il famoso viaggio intorno al mondo per noia e per forcare (saltare) gli studi. Ebbe diverse botte di culo: in una spedizione doveva andare con 8 compagni, ma poi preferi’ mettersi a catalogare schifezze. Gli altri 8 andarono, presero una malattia e morirono tutti. Uno che aveva trovato reperti simili e stava arrivando a conclusioni simili alle sue su un’altra nave nello stesso periodo naufrago’ e perse due anni di lavoro. La sua teoria evolutiva addirittura era stata ipotizzata dal nonno. Ma la parte migliore e’ che decise di pubblicare le sue scoperte postumo perche’ non voleva scontrarsi con critici e Chiesa, ma uno studioso contemporaneo, Alfred Russel Wallace, arrivo’ alle stesse conclusioni. Gli stava per fottere il posto nella storia quando… decise di mandare il suo articolo superinnovativo di quelli che valgono il Nobel proprio a lui, a Darwin!!! Ma che genio!!!

Su Marconi e Tesla si sofferma a spiegare che il primo non invento’ nulla: quando stava facendo gli esperimenti di trasmissione a un Km di distanza, Tesla gia’ faceva quello a 50 Km. Marconi era piu’ ricco e piu’ imprenditore, ma adottava un metodo fantastico per i suoi esperimenti: a cazzo di cane! Nel senso che provava a caso finche’ non riusciva. Tesla era piu’ intelligente, ma si fece fottere da Edison, da Marconi… da chiunque. La sua battaglia con Edison ha ispirato il film The Current War (che in italia han storpiato in Edison: l’uomo che illumino’ il mondo). Mi e’ piaciuto un mucchio la storia della scommessa con Edison: Edison disse a Tesla che gli avrebbe dato 50.000 dollari se gli migliorava la dinamo a corrente continua. Tesla si isolo’ per un anno e dopo enorme lavoro gli porto’ i progetti per un miglioramento colossale. Ed Edison gli disse “Ma io stavo scherzando” e non lo pago’. Barby si sofferma sul fatto che ci sono diversi indizi (riportati nel libro) che potrebbero dimostrare che Tesla era un pelo autistico, e magari quello di Edison fu davvero uno scherzo.
Su Marconi vorrei solo soffermarmi sull’esperimento piu’ botta di culo: trasmettere un segnale a 3000 km di distanza. Oggi sappiamo che serve un satellite perche’ la terra e’ piatta e le onde van dritte. Ma Marconi ci riusci’!!! Tutto il mondo scientifico, che fino al secondo prima lo perculava, rimase sbigottito. Come successe? Beh, perche’ la ionosfera fa da scudo a un ristretto spettro di onde, ESATTAMENTE quelle che uso’ lui per caso. Quindi il suo segnale rimbalzo’ NON UNA, MA DUE volte sulla ionosfera e per caso colpi’ il ricevitore. Tutti muti, e lui re del mondo scientifico.

L’ultimo scienziato analizzato e’, ovviamente, Einstein. Lui era uno studioso vero, magari solleticato dalla posizione all’ufficio brevetti, ma Barby ne sottolinea solo un aspetto di disagio, piu’ che di incapacita’. Quando formulo’ la teoria della relativita’ ristretta, cerco’ di arrivare a una formula (quella della relativita’ allargata), anche facendosi aiutare da amici matematici. Ma a un certo punto gli prese il disagio perche’ un premio nobel per la matematica (David Hilbert) si decise a provare a formularla anche lui, e a causa della paranoia inizio’ a non vivere piu’ per focalizzare la sua vita nella stesura della formula. Ce la fece in contemporanea con Hilbert, ma la pubblico’ per primo.
Interessante anche la storia del suo cervello, trafugato da morto dal patologo Thomas Harvey, che rinuncio’ a una vita normale e una carriera da medico solo per tenersi i pezzi del cervello di Einstein.

Insomma, il libro e’ un po’ come una serie di post su un blog. Lo stile e’ pessimo, scritto MALEEEEH, come direbbe lui, con voli pindarici a gogo e un linguaggio moderno, forse un pelo bimbominkiesco. Ma e’ bello cosi’: ci son tanti aneddoti, tante storielle, e passa una meraviglia. Sicuramente da leggere per chi ama i video e le live.
Per oggi e’ tutto. Stay tuned!!!