La Pupa e il Secchione 2021

In questi periodi dove, in Inghilterra, ancora non si può incontrare nessuno, mi dedico molto ad attività secondarie, tipo comprare case, sfornare focacce e pizze (una dieta equilibrata) e vedere streamer. Gli streamer mi danno un pò quel senso di chiaccherata tra amici che manca (ok ok, le videochiamate, i messaggi, ma col tempo anche l’interazione vera va un pò a farsi fottere se il meglio che ti succede da un anno a questa parte è lavorare).

Viene da sè che vedere uno streamer giocare non fa per me, a meno che non si parli di giochini pilotati da una conversazione tipo Among Us o Gartic Phone. Inoltre anche nelle live in cui si chiacchera, alcuni streamer vanno o troppo sul personale, o troppo sul mondo stesso della loro piattaforma (in genere Twitch), mondo che non conosco. Ho quindi iniziato a sostenere (col mio abbonamento mensile gratuito dato dal Prime di Amazon) la streamer CiaoMia, e sono finito a vedere cose di cui prima mi sarei vergognato come La Pupa e il secchione o La caserma o Il Collegio.
E proprio de La pupa e il secchione che è finito la scorsa settimana, vi voglio parlare.

Molti han dimenticato che La pupa e il secchione ha origini “ancestrali“: la prima versione è datata 2006 (copiata da un format americano, Beauty and the Geek), non aveva il “viceversa“, era un esperimento sociale non solo per i concorrenti, ma anche per il conduttore di allora, Enrico Papi, il cui esperimento consisteva nel vedere se un conduttore di merda poteva condurre una trasmissione di merda e non farla chiudere per carenza di pubblico (lo stesso esperimento con Sgarbi aveva dato un esito scientificamente più plausibile). Il tema de La pupa e il secchione è semplice: metti assieme una persona bellissima ma culturalmente al pari di un babbuino con un imbranato che ha passato la maggior parte della sua vita immerso nella cultura, fai fare loro prove a caso, li fai vivere assieme e guardi cosa succede. Per quanto il format sembri inutile come la merda su un ghiacciaio, a salvare la prima serie di questo programma furono due cose: la Gialappas Band con Mai dire reality (vado a memoria) e Monti, un concorrente che era un mix perfetto per diventare un meme vivente.

Di quell’edizione rimangono pochi frammenti qui e là, vi consiglio di seguire questo link per avere un’idea, mentre vi lascio il seguente tweet perchè l’unica cosa condivisibile che ho trovato.

https://twitter.com/see_lallero/status/1214665897320865792

Erano altri tempi. La Pupa e il secchione era in un’era dove il politically correct non ci rompeva i coglioni (ora han dovuto mettere il e viceversa per par condicio, perchè anche le donne possono essere secchione), dove i vincitori portavano a casa un montepremi (200.000 euro o 1.8Kg di gettoni d’oro), e ammetto che vincere la lotta al femminismo avendo anche donne secchione però mandarle in un programma che è a livello di schiavismo, 6 settimane di programma per 20.000 euro, 10.000 a testa, sarebbero pochi anche se fossero stati 6 giorni di gioco: se fosse durato 6 giorni e contassimo solo 12 ore di riprese, sarebbero 138 euro a testa all’ora. Se sono stati lì davvero 6 settimane diventa 19 euro all’ora. Solo i vincitori. A RACCOGLIERE POMODORI!!! Ok, ok, la visibilità, le comparsate… ma quanti soldi ci ha fatto la rete?

Comunque, quello su cui volevo soffermarmi è: cosa ci vuole insegnare questo reality? Beh, nelle prime serie c’era di sicuro una componente di bullismo nei confronti sia delle pupe, ignoranti come la merda, sia dei secchioni, goffi da far pietà. Dentro a volte c’erano dei “fake secchioni“, personaggi che avevano una cultura media, ma erano un pò più piacenti, e finivano per accoppiarsi. In questa edizione c’è stato Guidi e Stephanie: non si sono accoppiati ma stavano assieme dopo 10 minuti della prima puntata. Lui fake secchione, lei fake pupa. Sicuramente nelle due ultime edizioni, quelle a budget da schiavismo, lo spettacolo era più corretto, niente bullismo, solo competizioni e pari opportunità. A salvare lo show, almeno in questa stagione, è stata la personalità di alcune persone, come Miryea, ignorante come una capra (a parte nella prova finale) che viveva in un mondo suo (è la bionda del video seguente)

Tra l’altro, mentre cercavo Miryea, youtube mi ha suggerito questo video che potrebbe essere lei, e ve lo voglio condividere:

La parte invece più profonda del programma è l’attaccamento che si crea tra persone, con stili di vita anche estremamente differenti, quando li costringi a vivere assieme e a condividere gli stessi spazi per un periodo di tempo abbastanza prolungato.
Ho sperimentato questo anche sul mio corpo: nel 2007 sono andato per due settimane a un corso di dottorato a Bertinoro, vicino Forlì, ed è successo di tutto (non solo a me): si sono instaurati rapporti forti, addirittura storie di anni si sono incrinate, spezzate, si sono create coppie che han portato a famiglie, è successo la qualunque. Noi non avevamo le telecamere, ma loro avevano 6 settimane.

Ovviamente c’è stato un pò di show: il concorrente De Santis (secchione) che fa la serenata alla concorrente Orazi (secchiona), il pupo Manuel che fa cose con Miryea, ma anche cose positive, come la Orazi che, entrata timida e riservata come la merda, finisce a togliersi il reggiseno durante una prova, o la crescita del pupo Gianluca sempre con la Orazi, o l’attaccamento di Miryea al suo secchione, che viene fuori soprattutto all’ultima puntata.

Insomma, come giudizio finale la trasmissione rimane una merda, ma vederla commentata in live e poter interagire con la streamer rende la cosa più accettabile. Manca il commento della Gialappas, quello sarebbe stato il top, ma i legami umani rimangono comunque una cosa bella da vedersi… soprattutto di questi tempi.
Stay tuned!

Il potere dei fatti, e quello della parola

Oggi mi sono imbattuto nel post di una ragazza che mi è stata suggerita di Facebook, non so per quale motivo (forse abbiamo una amicizia in comune), che mi ha riportato a una riflessione generale. Uso il suo post come punto di inizio perchè è pubblico, perchè lo trovo un valido ragionamento, e perchè mi porta a dire quello che vorrei dire in tanti contesti. Il post è il seguente:

Scusate non mi va giú. Ho riguardato quella scena forse dieci volte e ho anche fatto un passo indietro di qualche…

Pubblicato da Francesca De Toffol su Sabato 24 ottobre 2020

Ora, prima di tutto per dovere di cronaca devo mettere il video, purtroppo l’unico che ho trovato è quello del commento di una youtuber, che non è completo e lineare, ma non avendo altro, questo dovete cuccarvi:

Da questo noto una differenza, che lei non dice “Ti voglio bene“, ma dice “non commento“. Quello che però vorrei considerare è la parte del commento più critica del post di facebook che ho riportato:

Detto questo, al di la del dispiacere per quelle parole, che hanno offeso anche me, mia mamma, mia sorella, mia nonna le mie amiche e tutte le donne in generale, ho provato veramente un senso di schifo e di disgusto nel vedere quella scena pietosa e nell’ ascoltare le risatine in sottofondo di quel finto buonista del conduttore, che a mio avviso, dovrebbe essere il primo ad essere buttato fuori dal programma che rimane comunque uno delle cose più trash della televisione italiana.

Il sentimento è comprensibilissimo. Condivisibilissimo. Ma… ci sono diversi aspetti da considerare. Il primo è il punto di vista del programma. Per il programma, avere Balotelli è indice di incremento di audience. E’ un calciatore, non è un filosofo, non ti aspetti ragionamenti da lui, e una battuta del genere è tutta dentro il personaggio. Quindi se lo inviti sai che non parlerà dei diritti delle donne, e ti accolli il rischio di quello che può dire. E allora perchè te lo accolli? Perchè è un calciatore, nessuno si aspetta che faccia dei ragionamenti, e alla peggio qualcuno potrebbe essere offeso da qualcosa ma, ehy, quanti spettatori perdi? Quanti ne hai guadagnati? Vale il rischio.

Sembra un discorso cinico, quindi se uno lo fa per Balottelli allora lo dovrebbe fare per qualsiasi cosa, seguendo una becera logica di spettacolo: più spettatori, più accettiamo di tutto. E se la logica è questa, cosa attira tutti, perchè tutti sono intelligenti quanto basta per divertirsi con esso: essì, proprio quello che definiamo trash. Il Trash è la concretizzazione delle regole del mercato. Se in televisione vediamo sempre più programmi spazzatura, è perchè sono quelli che divertono tutti, non sono discriminatori in termini di intelligenza, e hanno l’effetto sociale di permettere alla persona limitata di discutere con quella intelligente, sempre che quella intelligente si abbassi ad assistere a un programma modellato per la gente limitata. Ora, c’è modo e modo di creare un interesse comune tra individuo limitato e intelligente: un esempio è lo sport, non devi essere un filosofo per capirlo e piace a stolti e saggi, un altro è il Grande Fratello, che invece è modellato su sentimenti e interessi frivoli e inutili. Lo sport è uno spettacolo in cui ammiri gente che sfoggia abilità di un qualche tipo e che dimostra di avere tali qualità in quantità superiore ai propri sfidanti: c’è competizione, tattica, impegno… ci sono cose ammirabili, quindi tendiamo a non considerarlo trash, ma cose come il Grande Fratello siamo (quasi) tutti concordi che sia trash perchè è una istigazione continua al pettegolezzo, è la fuffa fatta a intrattenimento, è la stupidità umana solleticata per far sì che tutti ne trovino piacere.

E quindi il post della ragazza? Beh, è sbagliato. Perchè la ragazza muove la lingua (beh, i tasti) e predica bene, ma razzola male. Non sapevi che il Grande Fratello era trash puro? Certo che lo sapevi. E lo hai visto. Ed è qua che arriva la riflessione generale, di cui il post della ragazza è solo una scusante, un esempio. Siamo abituati a predicare, cercando di dare grande risalto alle parole, quando i fatti avrebbero meno scalpore ma più valore! La trasmissione chiama Balotelli per aumentare l’audience? Bene, da quando Balotelli ha detto quella cosa in poi tu boicotti tutti i programmi che invitano Balotelli. E fai lo stesso con chi invita Sgarbi. O chiunque altro ritieni non dovrebbe essere invitato da nessuna parte. Non devono prendere più una lira da te, se vuoi vedere cosa capita ti trovi uno youtuber che commenta le puntate del Grande Fratello, così i soldi li fa solo lo youtuber.

Noi siamo la ragione per cui tante cose stanno volgendo verso il peggio: siccome le strategie di marketing funzionano anche in politica, abbiamo lo stesso livello di trash anche lì. Ma alla fine o i soldi della pubblicità, o i voti, tutto questo è mirato ad avere il nostro consenso: il coltello ha il manico verso l’utente, ma questo, cioè noi, lo tiene fermo e parla invece di pugnalare. Se tutte le donne che si sono sentite offese boicottassero il Grande Fratello, questo sarebbe costretto a non invitare più Balotelli, che vedrebbe diminuire il suo consenso (offendi una donna e in molti casi questa convincerà il marito che anche lui deve essere offeso) anche in altri ambiti, e la volta dopo ci penserebbe due volte prima di fare il maschio alfa. Ma questo non è vero solo per questo fatto, è vero per tutto: se i napoletani boicottassero la Lega per quello che i leghisti dicevano solo pochi anni fa, se gli italiani boicottassero la Lega per i 49 milioni rubati, noi non parleremo di Salvini, e la gente ci penserebbe due volte prima di fare cazzate.

Il popolo, il consumatore, ha il coltello dalla parte del manico su tutto!!! Ma parliamo, parliamo, e le parole vanno in merda, perchè se parli, anche se minacci, e poi non metti mai in atto nulla, questo diventi. Poco credibile! E parli, e tutto fa schifo, ma mentre tutto fa schifo tu continui a darla vinta a chi fa schifezze, così la gente sa che alla peggio fa una figuraccia, ma poco dopo è tutto come prima, quindi si può lasciare andare al trash, alle figure alfa, al turpiloquio… nessuno paga più per le proprie azioni, e quello che passa è che la colpa di chi è? Della legge? Della politica? Ma la politica fa la legge, e la politica è scelta dai cittadini. L’azienda fa il cibo con gli scarti? Di chi è la colpa? Della legge? Ma tu sai che il cibo che costa poco è sospetto, eppure lo compri, e poi se l’azienda non rispettava le norme ti lamenti? Hai mai boicottato un marchio? Ti sei mai posto il problema del perchè mezzo chilo di pasta di una marca viene anche 5 volte più di un’altra marca? Certo, forse paghi il brand, ma forse paghi anche la qualità. Sei il consumatore, la tua scelta è politica, è un segnale. Questo è il modo in cui faremo la prossima rivoluzione: col boicottaggio di quello che deve essere classificato come inadatto.

Ma siamo molto lontani da avere la mentalità giusta per queste cose.
Stay tuned!