Discutere con persone che hanno mentalita’ diverse dalla tua, apre a un mondo di nuove interpretazioni. Ma quello che oggigiorno si nota sempre piu’ spesso e’ una feroce forma di giustificazionalismo: sei razzista? Sono loro che sono infetti (anche se poi neghi l’esistenza della malattia). Sei pigro? E’ il tuo lavoro, o ogni lavoro, che non e’ eccitante. Non hai mai fatto esperienze di vita? E’ che sei una persona che ama le cose semplici (ma attenzione, perche’ se poi dici che tale persona e’ facilmente inquadrabile in qualcosa, la stessa ti dira’ che non puoi categorizzarla, perche’ troppo complicata per capirla). Questo si estende poi alla societa’ intera: in politica non si parla piu’ di temi, si fa solo tifoseria. Perche’ se la persona che tifi dice una boiata, ci sara’ sempre qualcosa da ribattere. E via dicendo, fino a giustificare l’essere fascista, che io credevo che in Italia fosse diventato illegale, invece gruppi neofascisti hanno il diritto di parola per qualche assurdo motivo che non voglio nemmeno capire. Non si discute piu’, si giustifica quello che vogliamo, anche, o meglio, preferibilmente incazzandoci con chi la pensa diversamente.
Lo facciamo tutti, probabilmente. Se dici la piu’ immane delle cazzate, quale che sia, anche se te ne rendi conto, e’ piu’ facile dire “io la penso cosi’” e rifarsi ad un principio stuprato, la liberta’ di pensiero, che non dire “ma sai, hai ragione, ho detto una cazzata“, perche’ in un mondo dove sono libero di avere la mia opinione, la mia opinione puo’ essere una stronzata, e vale come una opinione seria. Quindi la casalinga che ha studiato cucina su Masterchef e dice che fa due lavori, la casalinga e la influencer su instagram, puo’ dire che i vaccini causano l’autismo e che nei vaccini ci sono i microchip quantici e siccome non ha altro da fare durante il giorno che postare la foto del gatto su instagram (perche’ e’, come detto, influencer su Instagram nel senso che mette foto, non che mette sue foto), ha anche tempo di postare la sua opinione su mille gruppi. Il problema e’ che la sua opinione diventa quindi piu’ importante di quella di uno scienziato che studia ma che tutt’al piu’ pubblica un articolo scientifico. E la giustificazione e’ sempre la stessa: tutti hanno il diritto di esprimere la loro opinione, nonostante sia stupida.
Parlavo con un tipo. Non ha mai voluto fare nulla, a parte videogiocare (ha passato da un po’ i 35 anni). Nulla. Sente che c’e’ qualcosa che non va nella sua vita. Gli ho spiegato che dovrebbe vivere, creare cose, avere esperienze e via dicendo. Capisce cosa voglio dire. Ma non ha voglia di farlo. Gli faccio notare che “Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose” (Albert Einstein) e che quindi e’ definitivamente colpa sua se la sua vita e’ cosi’. E lui raggiunge la forma massima del giustificazionalismo: non e’ colpa sua, e’ colpa della Natura che gli ha dato quella forma mentis.
Io non capisco. Io ho sempre ritenuto di dover affrontare i miei errori, e di doverli riconoscere. Forse sono vecchio stile, ma se faccio uno sbaglio, e come tutti ne faccio tutti i giorni, non giustifico me stesso. Cerco di migliorarmi. Quando ho sottolineato la stupidita’ di quella frase, mi e’ stato chiesto se non reputo di avere avuto ragione quando succedeva qualcosa con le ragazze che mi piacevano. Non e’ la stessa cosa, quando incontri una ragazza la parte piu’ difficile e’ accumunare interessi e principi, quindi e’ sempre una lotta di prevaricazione e di posizione, ben diversa da lamentarsi, che ne so, del proprio lavoro ma non aver mai fatto nulla per migliorarlo. Cio’ nonostante, mi riconosco degli errori, molti, di varia natura. Lo faccio al lavoro. Lo faccio dovunque. Anzi, anche al lavoro sono abbastanza aperto a segnalare subito quando faccio delle minchiate, a chiedere scusa, a… Poi certo, ci saranno anche delle volte in cui difendo strenuamente le mie idee, e quindi diventa una battaglia di opinioni, ma cerco sempre di dare dati relativi alle mie idee, non credo di avere mai detto in vita mia “babbeh, io la vedo cosi’” e fine.
Un tempo si diceva che solo gli stupidi credono di avere sempre ragione. Stiamo diventando tutti stupidi?
Stay tuned!