Il porno è un mondo più pulito

Questo post sarà molto corto, nonostante sia molto, MOLTO importante. Chi non ha mai cercato documentazione riguardo il sesso sull’enciclopedia libera chiamata PORNHUB??? Avete mai avuto problemi di comprensione con il/la partner? Avete mai vissuto un periodo di solitudine? Pornhub è sempre stato al vostro fianco.

Un giorno, però, scoppia il fattaccio: sul New York Times esce un articolo firmato dall’opinionista Nicholas Kristof che accusa il colosso, capitanato dall’azienda MindGeek (padre, tra l’altro, di un centinaio di siti porno, tra cui Pornhub… aspetta, aspetta, perchè non lavoro per loro???), di lucrare su video di abusi su bambini (ah, ecco perchè non lavoro per loro… non è la prima accusa, tra l’altro). L’accusa è pesante, l’articolo è datato 4 dicembre, e descrive brevemente gli introiti del sito (3.5 miliardi di visite al mese, 3 miliardi di annunci pubblicitari mostrati al giorno, numeri che Netflix, Amazon e Yahoo si sognano – perchè in tutto il mondo tira più un pelo di figa che una coppia di buoi). Poi però mostra anche l’altro lato della medaglia: su pornhub si poteva (averlo saputo) caricare video personali, come su youtube, il problema è che è difficile controllare il contenuto di un porno (il pene non ha età, e nemmeno la controparte femminile).

Per farla breve, il sito era stragonfio di materiale corretto, ma aveva anche troppo materiale che rientra nelle categorie vietate per legge: abusi su minori, revenge porn, video non autorizzati di ragazze, maltrattamenti, asfissia… Il sito agiva sotto segnalazione (prevalentemente di autorità) rimuovendo i contenuti richiesti, ma il resto rimaneva, e anche i contenuti rimossi in genere rimanevano disponibili abbastanza per essere scaricati, e quindi per essere poi ricaricati dopo l’eliminazione.
Ora, spero sia chiaro a tutti l’entità del danno: un sito che fa 3 miliardi di visite al mese potrebbe avere avuto un video di voi che trombate con una ex che poi ha caricato il video. E nella fortuita possibilità che voi lo abbiate trovato, questo poteva venire ricaricato dopo la rimozione.

Questo è sempre stato così: l’articolo di Nicholas fa esempi e intervista persone. Ma niente sarebbe cambiato, se questa volta non si fossero mossi i due più importanti circuiti di carte di credito: Visa e Mastercard. I due colossi, che consentono il pagamento sul sito, han fatto una inchiesta dove è venuto fuori che quanto affermato da Nicholas era vero. Così il 10 dicembre esce la notizia: i due circuiti proibiscono i pagamenti sul sito. In 6 giorni il miracolo: Pornhub proibisce i video inviati da utenti non verificati, di fatto cancellando 8.8 milioni di video su 13.5 milioni di video pubblicati: una ecatombe di porno è stata cancellata!!!

Siccome questa reazione non poteva essere evitata, i portavoce del sito porno (ma che bello è essere portavoci di un sito porno???) hanno rilasciato dichiarazioni in cui si dipingono come precursori di un mondo migliore, facendo finta di non ricordare che han dovuto farlo perchè tenevano video di abusi su bambini e solo perchè i due circuiti di credito più importante avevano proibito l’uso delle carte sul sito.

Ciò significa che ogni pezzo di contenuto di Pornhub proviene da utenti verificati, un requisito che piattaforme come Facebook, Instagram, TikTok, YouTube, Snapchat e Twitter devono ancora istituire

Nel mondo di oggi, tutte le piattaforme di social media condividono la responsabilità di combattere il materiale illegale. Le soluzioni devono essere guidate da fatti reali e da veri esperti. Speriamo di aver dimostrato la nostra dedizione a dare il buon esempio

— Pornhub che trolla il mondo dopo aver rimosso 3/4 dei propri video

E niente, quindi ora potete stare certi che pornhub è family friendly! Nel senso che vi può comunque aiutare a ampliare la famiglia!

Stay tuned!

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