Perchè Barbie NON è un bel film

Mi sembra un pò triste dover parlare del film di Barbie, ma ci sono tanti, tantissimi pareri contrastanti, che mi hanno spinto ad andarlo a vedere. Tutto gira intorno ai valori che vengono espressi nel film, e al significato che ne viene dato. C’è solo un GROSSO problema, che si può riassumere con la citazione “vediamo quello che ci aspettiamo di vedere

In pratica, se vogliamo vedere un significato profondo, ce lo vediamo, se vogliamo considerarlo una cazzata, lo facciamo. Mi domando però come mai molte persone NON considerino Barbie una cazzata, e qui forse bisognerebbe studiarne il marketing, di cui si sa qualcosa, tipo che sono state spese grosse cifre. Io sono rimasto che Barbie fosse potenzialmente una cazzata, ma ho anche cercato di rimanere oggettivo, ma la mia idea non è cambiata.

ATTENZIONE, PARZIALMENTE SPOILER ALERT!!!
Il film gira su 3 fasi: la prima è la descrizione del mondo di Barbie, il mondo perfetto in cui regna la felicità. E’ il paradiso del femminismo, gli uomini, come verrà detto alla fine, tutti Ken, vivono in funzione delle donne, tutte Barbie. Le Barbie governano, le Barbie decidono cosa fare, come farlo, con chi farlo. Mentre le Barbie impersonificano anche un significato per le bambine, con la Barbie astronauta, medico, presidente… i Ken sono piuttosto reclusi a ruoli tipo “il Ken da spiaggia”, che non sa fare nulla, a parte stare in spiaggia.
La seconda fase è il plot: Barbie e Ken vanno nel mondo reale, per la nostra discussione non serve sapere perchè, giusto per limitare lo spoiler, ma Ken entra in contatto con un concetto di patriarcato un pò mal compreso che lui riporta nel mondo delle Barbie e in 24 ore riesce a fare un lavaggio del cervello a tutte le altre Barbie (a parte la protagonista che è ancora nel mondo reale), instaurando un regime patriarcale (un pò bizzarro e caricaturale, giusto per farlo sembrare ancora più stupido) dove le Barbie sono addirittura felici di avere un posto di secondo piano e soddisfare i Ken.
La terza fase e il ritorno alla normalità: le Barbie ricreano il mondo ideale iniziale con un solo cambiamento: una sorta di maggior “rispetto” per i Ken, a cui viene spiegato che sono entità autonome, non “Barbie e Ken” ma piuttosto “Barbie” e “Ken“. E con l’ammissione di essere state un pò stronze a fare ogni sera serate solo donne.

Questo è il film, e dura un’ora e mezzo. Perchè reputo che non sia un bel film? Beh, è vero, tocca temi potenzialmente importanti, ma come li tocca? Malissimo: spesso i temi sono tirati per i capelli, ci sono, ma sono assolutamente ridicolizzati dal modo in cui sono espressi, e sono molto incentrati su una visione molto femminista della vita. Non mi voglio perdere sul discorso femminismo e maschilismo per una volta che un film, intitolato “Barbie” per giunta, dà una visione un pò femminista del mondo, va bene anche avere film così, però anche per essere un film con un messaggio un pò più femminista, ma che messaggio è? Che un mondo governato da donne sarebbe fiabesco dove tutte le donne si salutano e fanno pijama party tutte le sere? Voi provate a chiudere due donne in una stanza per 3 ore nella vita reale è molto probabilmente quando riaprirete la porta si saranno scannate. Ma a prescindere, ma che senso ha? Quando governano le donne gli uomini sono nulla, quando governano gli uomini le donne sono nulla. Di nuovo, capisco la strategia un pò femminista di far vedere che il mondo degli uomini si basa su cagate, tipo i cavalli, ma nel suo dare questo messaggio femminista passa anche l’idea che le donne siano tanto poco furbe da farsi immischiare in un governo patriarcale in meno di 24 ore.

Tutto questo espresso freneticamente. Gli uomini che vengono messi uno contro l’altro in un modo direi offensivo da tanto che è evidente e scontato e banale. La scoperta del patriarcato da parte di Ken. Il passaggio dall’essere perfetta al non essere perfetta di Barbie. L’emancipazione finale. E’ tutto citato, anche un pò a caso, ma soprattutto molto banalmente.
Al fatto che ci siano questi messaggi un pò espressi di corsa e male, ci va messa la resa del film, che è un pò bambinesco e tutto questo rosa fa un pò venire l’orticaria. E’ giusto, non critico questo, ma cavolo, anche la scena iniziale con Barbie che saluta tutte le altre Barbie… a un certo punto volevo spaccare la capsula di veleno in bocca e darmi la morte.

Insomma, un film molto importante per il movimento femminista, ma forse nemmeno per quello, un pò indigesto per un adulto, non sono sicuro sia interessante per i bambini… Però il marketing lo ha innalzato ai livelli di Oppenheimer, con gente che crede che sia una rivoluzione nel cinema.
Sarebbe ingiusto a questo punto, non lasciare una opinione diversa dalla mia, quindi vi metto un video con una posizione opposta, e vi lascio dei commenti in seguito.

In questo video il messaggio è il seguente: il film è volutamente semplice per raggiungere tutti, bambini e non, su temi che devono far riflettere. Quello che però già vedo di male, è che il significato iniziale del mondo delle Barbie, voglia vedere una Barbie stereotipata che è si emancipata, ma non che ricerca una interazione tra i sessi, ma che ancora scansa un pò l’idea della necessità dell’uomo. E qui capisco la banale lotta al maschilismo del femminismo, ma a livello di società far passare che bisogna creare divisione non aiuta nessuno. Davvero il meglio che una donna può avere è di vivere in guerra con gli uomini? Perchè spesso è così che le donne vedono la lotta di genere: non come autonomia e pari diritti, ma come rivendicazione di un mondo opposto, dove se per secoli abbiamo vissuto in un mondo patriarcale e maschilista, ora le donne han diritto a un mondo matriarcale e femminista, dove femminista non si intende egualitario ma l’esatto opposto di maschilista.

Sul tema della depressione me ne sto. Nel senso che è vero, c’è quel tema, il problema è che ancora viene affrontato in un modo che lascia lo spettatore un pò spiazzato: Barbie si sentiva perfetta, e scopre la critica del mondo reale. La sua depressione suona più come una mancata accettazione di essere perfetta, come se il messaggio più che essere una evoluzione, sia che il mondo ha un modo di criticare cinico, e Barbie ha diritto di sentirsi depressa per essere giudicata. E’ un problema di interpretazione, ma quale significato possono dargli gli adulti? E quale i bambini? Più che il tema della depressione, sembra si tocchi il tema della depressione per una sorta di bullismo dato dalla società che a volte giudica. Come a dire che “se una donna non viene giudicata perfetta può essere depressa“. Ma questo nelle mani di una bambina che senso assume? E in quella di un bambino un pò stronzo? O forse vogliamo sperare che un bulletto non guardi il film?

Ci sono, nel commento sopra, varie parti brevi ma discutibili: intanto che Barbieland sia un posto privo di oppressione dal maschilismo. Su questo sono in disaccordo: Barbieland è un mondo opprimente per il genere maschile, non è un mondo perfetto, e solo una società capovolta, e risulta perfetta solo per Barbie, che è una donna in un mondo femminista. Come dicevo prima questo inasprisce la lotta di genere: chi la ha vinta si ritroverà in un mondo perfetto, questo è il messaggio.
Lo stesso, il concetto che la perfezione voluta PER le donne e il fatto che LE DONNE non siano mai abbastanza e siano messe sempre dopo gli uomini, è un errore interpretativo della società moderna. La società moderna ci vuole tutti (uomini e donne) competitivi, e siamo tutti soggetto di critica, quindi certo, anche le donne, ma vederlo come il patriarcato che cerca di prevalere sul femminismo è un passo, o un passaggio, interpretativo che il film non credo nemmeno voglia dare: le Barbie sono perfette non per piacere agli uomini, e nemmeno per piacere a se stesse, ma perchè sono state create, da una donna oltretutto, così. La protagonista del mondo reale fa un monologo sulle aspettative per le donne (essere tutto e il contrario di tutto) che forse è l’unico vero messaggio su cui meditare, bello, piazzato bene, un pò femminista ma che fa riflettere anche se banale, ma rimane discutibile, è più la società stessa a volere una persona in quel modo.

Altre parti del commento del video di prima fanno invece un passaggio che è forzato, negativo, e non rispecchia secondo me la vera natura del film. Il film critica il patriarcato, ma nella sua alternanza: Ken non è vendicativo come dice Violetta, è solo ferito, vive nella ricerca dell’amore di Barbie (quel citato “vive per avere uno sguardo da Barbie”), attenzione che non riceve e che genera una frustrazione. Parte con lei per aiutarla, per mettersi in mostra, per esserle di aiuto. POI scopre il patriarcato, e il messaggio infantile è che se il mondo è governato dalle donne, è il paradiso per le donne, ma se lui lo riporta al governo degli uomini tutto funzionerà. Mi sembra molto banale pretendere che il mondo di Barbie sia meglio perchè le donne sono libere dal maschilismo e dal patriarcato mentre quello di Ken sia opprimente e negativo: i due mondi sono identici, solo gestiti dai due generi diversi. Il mondo di Barbie è opprimente per l’uomo, e Ken ne soffre, il mondo di Ken è opprimente per la donna (anche se nessuna Barbie ne soffre veramente… però sì, anche questo rimanda un pò un messaggio patriarcale).

Detto questo il video di Violetta è assolutamente ben fatto su tutte le altre analisi, inclusa la crescita di Ken, Alan, la parte del CEO di Mattel, molti dei discorsi su Barbie… un bel commento che vi invito ad ascoltare. Ma questo secondo me non rende il film un capolavoro, anzi, lo proietta tra i peggiori film che abbia visto e che inasprisce la guerra tra sessi.

E comunque… stay tuned!

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