Oggi la grande notizia: in UK dalla prossima settimana arrivano i vaccini per il coronavirus. Bottiglie di champagne che si stappano da sole, zoccole e divertimento per tutti. Ma… aspetta… forse ci sarebbe da fare due considerazioni.
Intanto parliamo di dati: nella fase 3 di test clinico (quello che deve rispondere alla domanda “il farmaco è migliore dei trattamenti esistenti?“) quello che deve essere riscontrato è non solo l’efficacia della cura, ma anche la sicurezza nell’essere usata. Per fare ciò, la Pfizer-BioNTech ha sottoposto il vaccino a 43.661 partecipanti a partire dal 27 Luglio. Di questi, 41.135 han ricevuto la seconda dose richiesta per far sì che il vaccino sia valido. Le persone sono ovviamente state scelte con diverso background etnico, come potete controllare qui. Il test continuerà a monitorare i dati per i prossimi due anni (quella che viene chiamata fase 4, per rispondere alla domanda “cosa c’è ancora da sapere?“).
Di questi partecipanti sono stati considerati 170 casi di covid avvenuti dopo i 28 giorni necessari perchè il vaccino sia funzionante. Di questi, 162 erano nel gruppo di coloro che han preso il placebo (questo è il gruppo di controllo, che serve a vedere quanti se ne sarebbero ammalati senza la cura) mentre solo 8 erano nel gruppo del vaccino. Da qui si calcola facilmente che la sua efficacia è del 95% (uno sui venti che si sarebbero ammalati, si ammala comunque). Questo risultato è consistente in età, etnicità e altri fattori demografici. Il farmaco ovviamente ha degli effetti collaterali, ma gli unici resi disponibili nei dati sono quelli con una incidenza maggiore del 2%, e cioè affaticamento (si manifesta nel 3.8% dei casi) e mal di testa (si manifesta nel 2% dei casi). Si parla di altri effetti come febbre nei soggetti adulti, e altro, ma tutti questi spariscono di lì a poco dopo la vaccinazione.
La Pfizer-BioNTech si aspetta di produrre 50 milioni di vaccini per fine 2020, e di arrivare a un miliardo e 200 milioni per la fine del 2021. Da ricordare, servono due vaccini a persona, quindi in tutto il mondo si avranno 600 millioni di persone vaccinate solo con questo vaccino entro fine del 2021 (tutti i dati sono fruibili qui). Meno dati, ma simili, si anno per il vaccino dell’azienda Moderna: sui 95 infetti da covid, 90 erano nel gruppo di controllo (il placebo) e 5 nel gruppo del farmaco, la cui efficacia è del 94.5%. La cosa più interessante di questo secondo vaccino è che gli 11 casi gravi di malattia erano tutti nel gruppo di controllo, che potrebbe voler dire che il vaccino aiuta anche i pazienti a rischio a non diventare gravi. D’altra parte, ci sono più effetti collaterali: affaticamento nel 9.7% dei casi, mialgia nel 8.9% dei casi, artralgia nel 5.2%, mal di testa nel 4.5%, dolore nel 4.1% e eritema nel punto di iniezione nel 2.1% dei casi (i dati si trovano qui). Meno dati sono al momento disponibili per il vaccino di Astrazeneca (in collaborazione con Oxford): qui si trova qualcosa comunque tra i vantaggi c’è una facilità di stoccaggio (non servono freezer) e tra gli svantaggi c’è una bassa percentuale di successo (il 90% col dosaggio di mezza dose iniziale, e una dose al richiamo, 60% con due dosi intere).
Perchè il Regno Unito sarà il primo ad avere il vaccino? E qui si scende sulla politica, presumo. Bisogna sapere che ogni stato può fare ciò che vuole, ma gli enti centrali Europei stanno analizzando i dati, quindi hanno fortemente suggerito di non correre a comprare vaccini i cui dati non sono stati ancora ritenuti validi. Così tutti gli stati europei si sono fidati delle linee guida della UE. Ma il Regno Unito sta per uscire dall’UE, e quindi ha voluto dare un segnale tanto forte quanto stupido: “se non ti fai guidare dall’UE, vedi come è bello il mondo? Noi partiamo per primi“.
Tutti gli antieuropeisti, primi tra tutti i Salviniani, saranno ben felici, ma qui viene il lato stupido: prima di tutto, la UE non controlla i dati per sport: potrebbero esserci errori, il vaccino potrebbe essere dannoso. Ma secondariamente, e forse anche più importante, la gente lo considererà più dannoso se l’Unione Europea non lo ha ancora approvato mentre il Regno Unito lo distribuisce. E questo porterà i soliti no-vax a essere più convincenti, a poter dire “vedete? Lo stato ci vuole vaccinare e basta, non gli importa se il vaccino è rischioso“
We could only approve this vaccine so quickly because we have left the EU. Last month we changed the regulations so a vaccine did not need EU approval which is slower. https://t.co/y2Az7okPdx
— Jacob Rees-Mogg (@Jacob_Rees_Mogg) December 2, 2020
Detto questo, il Regno Unito si aspetta 800.000 dosi per i prossimi giorni, ma i primi a essere vaccinati sono gli over 65 e i membri del servizio sanitario, che sono 15 millioni nel Regno Unito. Oltretutto, le dosi richieste per essere immuni sono due: la prima sviluppa una sorta di immunità parziale dopo 12 giorni dall’iniezione, ma serve la seconda fatta dopo 21 giorni per avere una immunità totale dopo 28 giorni. Quindi anche chi si farà il vaccino nel primo ciclo non sarà immunizzato prima del 2021.
E l’Italia? L’obiettivo è di coprire (cioè, far vaccinare) 40 milioni di Italiani. Ci vorranno quindi 80 milioni di dosi, e ce ne saranno solo 202 milioni disponibili nel primo trimestre del 2021 (quindi fino ad Aprile), difficile quindi capire quando si riuscirà a vaccinare tutti, soprattutto considerando che si stanno sollevando dubbi sulla durata dell’immunità indotta dal vaccino.
Personalmente penso che non vedrò nessun vaccino fino a fine 2021. Ma chi lo sa. Stay tuned!