Prima serata di Sanremo 2021

PREMESSA: io odio Sanremo! Un tempo lo adoravo, ma è dal 1995 che non lo vedo più. Sì, ho passato anche il festival dei raccomandati, quello del 1989 che è tanto famoso perchè i conduttori erano tutti “figli di…” (e non una mignotta eh) e fecero uno spettacolo scadente e scabroso

Ma quando il tuo unico modo per avere intrattenimento dal vivo è vedere degli streamer, devi adattarti a quello che trasmettono. L’avevo già detto nello scorso post. E quindi ho dovuto scegliere tra contenuti normali e ripetitivi o tra Sanremo, e ho deciso di ridare una possibilità al festival.
E babbeh, ci son stati alti e bassi, cercherò di ripercorrerlo usando i miei tweet.

Partono i giovani: il primo, Gaudiano, è il classico ragazzetto da Sanremo. Canzone normale, abbigliamento da bravo ragazzo. Seguono una certa Elena Faggi, bella voce, discutibile vestito, canzone noiosa, e Avincola, un misto tra un Elio e le storie tese giovane e Checco Zalone, con un pallone sotto il braccio (ma a cosa serviva?). Questi ultimi due verranno eliminati subito. Ultimo Folcast, anche lui aspetto da bravo ragazzo, passa assieme a Gaudiano nonostante la canzone fosse uno stupro al concetto di rima, di cui ha abusato.

Uno stacchetto terrificante di Fiorello, Diodato che torna sul palco per regalarci una stecca paurosa, e poi via a sentire Arisa che canta Gigi D’Alessio: canzone caruccia, poteva essere il motivetto di Sanremo contando che si intitolava “potevi fare di più“, ma niente da strapparmi gli occhi. Poi arriva la “valletta” Matilda De Angelis, volto simpatico, vestita come se avesse capito che doveva lavorare in smart working (battuta fregata a Spinoza), ed è il turno di Colapesce e Dimartino con una canzone in cui uno non si sentiva tanto cantava piano, e l’altro steccava di brutto a rafica. Per rallegrare la canzone ad un certo punto è arrivata una gnocca a ballare sui pattini.

Il valletto è Zlatan Ibrahimović. Mi domando perchè. Ma poi la parte che fa? Cioè, davvero, è venuto a fare la parte del figo così, dal nulla??? Qui mi parte la tristezza ma cerco di sopportarla.

E poi arriva Aiello: non mi son scritto come era la canzone, ma mi son lasciato degli appunti su come cantasse come una persona che sta avendo un ictus. La musica sembrava registrata su musicassetta, qualità dell’esecuzione pessima.
A risollevare un pò la depressione, arriva l’infermiera divenuta famosa per una foto virale che la ritraeva con i segni della mascherina dopo millemila ore di lavoro senza toglierla. Il suo discorso piace anche quando è banale, e ci ricorda che tra pochi mesi, quando ci saremo lasciati tutti alle spalle, saremo di nuovo a votare un coglione che ci dà 80 euro per fregarci i finanziamenti a scuola e salute.

Poi arrivano Fedez e Francesca Michielin. Canzone caruccia, Fedez piange, tutto nella norma, direi. E dopo Fedez non poteva che esserci il VERO trash: Loredana Berte che fa un medley delle sue canzone e poi canta la sua nuova canzone e viene sgamata 4 o 5 volte a cantare in Playback.
Ma non è solo questo a rendere trash la sua presenza: i vestiti, quella sua parvenza da trans navigato, oh cielo quanto trash tutto in una persona. Mer(d)aviglioso!!!
A seguire la scia della Bertè non poteva che esserci Max Gazzè vestito da Gandalf (o da Albus Silente, dipende da cosa vi piace di più). La canzone è carina, ma una canzone alla Max Gazzè che non vincerà mai il festival.
Molte più probabilità, se si stesse parlando di un festival centrato sulla meritocrazia, le avrebbe Noemi: lei splendida, la canzone carina, bella interpretazione.
A spazzare via un pò di serietà riportata sul palco da Noemi, rientra a gamba tesa Fiorello con un monologo sulle dita dei piedi e sull’onfalo.

Per riportare i livelli in alto ci vuole Achille Lauro, peccato che sia venuto a Sanremo vestito un pò sobrio, e dopo Madame con una canzone carina.
Quando finalmente pensi che il livello si stia rialzando, parte il cringe più totale con un monologo sui baci e con Amadeus che si deve limonare una mano. Lì speri che la vita termini presto, perchè senti tutta la durezza del creato.
Arrivano i Maneskin: gruppo con uno stile non adatto ai miei gusti, ma la canzone non mi è dispiaciuta. Ghemon e Coma Cose sono un pochino sottotono, soprattutto i Coma Cose con la cantante assolutamente inespressiva. Invece li segue una Annalisa la cui canzone era nella media, ma ha vinto la mia attenzione con un acuto formidabile.

Rientra in scena Diodato, una bestemmia più che un cantante. E poi, a chiudere la serata Renga (che a giudicare dai kg, anche lui ha passato il lockdown a preparare pizze) con una canzone che ricordo poco, ma ricordo che la cantava con così tanto sforzo che sembrava stesse per esplodergli una vena, e Fasma, che ci ha voluto lasciare un ingavettamento sulla parte rap proprio alla fine della performance.

Vedremo come continuerà (anche se forse stasera vedrò la caserma). Stay tuned!!!

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